Autore: Eliseo Bertolasi – 17/11/2023
Lingua come fattore identitario – Il caso della lingua russa in Ucraina
Eliseo Bertolasi
Secondo una tradizione ormai consolidata, il 3 novembre 2023, alla vigilia della “Giornata dell’Unità popolare” (4 novembre), la Fondazione “Russkij Mir” (Mondo russo) ha tenuto la sua consueta Assemblea. Quest’anno alla sua XV edizione l’evento si è svolto a Mosca.
Il tema principale dell’Assemblea è stato “La missione della parola russa nel mondo multipolare”. Lo scopo di questo Forum internazionale è quello di discutere le questioni legate alla conservazione dei valori, degli ideali, dei principi fondamentali del “Russkij Mir”, alla promozione della lingua russa e alla valorizzazione del suo patrimonio culturale e storico in un mondo in cambiamento.
Oltre alla seduta plenaria gli ospiti al Forum hanno potuto prendere parte a numerose tavole rotonde.
Nonostante in Occidente si continui a presentare la Russia come un Paese “isolato”, nelle sale del Forum si sono riuniti i rappresentanti di ben 77 paesi del mondo.
Invitato al prestigioso evento ho presentato una relazione intitolata “Lingua come fattore identitario” in riferimento ai dati etnografici personalmente rilevati sul mio “campo di ricerca” antropologico in Ucraina:
«È indiscutibile la potenza connaturata nel rapporto che lega “lingua – identità etnica”. La lingua è un fattore identitario fondamentale che, in alcuni contesti, non esito persino a definire “sacrale”. Come etnografo porto l’esempio della popolazione russa e russofona del Donbass, la quale, per difendere il diritto all’uso della propria lingua, è stata pronta a combattere, soffrire e in molti casi anche dare la vita.
Davanti a tale sacrificio, potremmo, direi addirittura “dovremmo” pienamente parlare della lingua russa come di un “elemento identitario sacrale”.
Ne deduciamo che la lingua non è semplicemente un mezzo per comunicare, ma la lingua è soprattutto identità. Perché se così non fosse qualsiasi lingua potrebbe venir adottata, senza alcun problema né per chi la parla, né per chi l’ascolta e senza innescare sentimenti conflittuali.
Allo stesso modo opera la religione: infatti la religione non è semplicemente intendere, immaginare un’entità superiore, una dimensione ultraterrena, o una possibile vita dopo la morte, ecc. altrimenti ogni religione varrebbe l’altra visto che tutte rispondono a queste questioni! Ma la religione, come la lingua, è soprattutto identità.
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