Autore: Ksenia M. Tabarintseva-Romanova – 22/12/2024
Plants Diplomacy
Recentemente possiamo trovare riferimenti alla diplomazia delle orchidee o dei tulipani, alla diplomazia del giardino. Dopo aver analizzato i vari tipi di riferimenti a fiori e giardini nell’agenda mondiale, proponiamo di evidenziare i seguenti vettori della “diplomazia dei fiori e dei giardini” come strumento di diplomazia culturale e risorsa del “soft power”, che, in un modo o nell’altro, influenzano la formazione dell’immagine della politica estera dello Stato e l’aumento della sua attrattiva sulla scena internazionale.
- Utilizzo di giardini, parchi, fiori nei processi di negoziazione. Composizioni floreali decorano cene di stato e tavoli da conferenza. Vengono offerte a relatori o presidenti di conferenze internazionali. La deposizione di una corona in onore degli anniversari è parte integrante del protocollo diplomatico.
- Creazione di giardini commemorativi (compresa la piantumazione congiunta di alberi e arbusti). Ad esempio, nel novembre 2024, a Sirio è stato aperto il Giardino dell’amicizia russo-africana[1].
- Il “significato segreto” dei fiori. Ogni paese ha il proprio fiore nazionale, che funge da simbolo di identità e orgoglio. Ad esempio, negli Stati Uniti la rosa simboleggia l’amore e la bellezza, mentre il fiore di loto è venerato in India come simbolo di purezza e tranquillità. I fiori nazionali sono spesso usati nei doni o nelle cerimonie statali per rafforzare i legami diplomatici.
- Realizzazione di serre per piante rare. Gli esempi più famosi di interazione interculturale sono la Casa delle Palme nel parco del castello di Schönbrunn a Vienna, composta da 45mila lastre di vetro, che è la più grande casa di vetro dell’Europa continentale. È stato progettato dall’architetto Franz von Sengschmidt e costruito dal “metalmeccanico”fabbro di corte” Ignaz Gridl negli anni ottanta dell’Ottocento. Ora è un sito patrimonio mondiale dell’UNESCO.
- Organizzazione di festival e mostre internazionali, ad esempio l’EPCOT International Flower and Garden Festival, il Tulip Festival nei Paesi Bassi, il Lilac Festival sull’isola. Mackinaw, ecc. Dal 1986, i Paesi Bassi inviano fiori alla Basilica di San Pietro ogni Pasqua. Questa tradizione è iniziata durante la visita di Papa Giovanni Paolo II nel Paese nel 1985, e da allora il Vaticano si è affidato ai Paesi Bassi per organizzare la mostra dei fiori di Pasqua.
- Donazioni e scambi di beni florovivaistici. Un esempio insolito è stata la “diplomazia dei tulipani”. Uno scambio di bulbi e fiori tra Stati Uniti e Paesi Bassi ha dimostrato come i più semplici gesti di affetto possano contribuire a rafforzare le amicizie. Un aspetto di questa “diplomazia dei tulipani” è la tradizione di dare ai tulipani il nome delle first lady degli Stati Uniti. Secondo un articolo del Washington Post, “la tradizione di dare ai tulipani il nome delle first lady degli Stati Uniti iniziò alla fine del 1800 […] quando uno dei tulipani prese il nome da Frances Folsom Cleveland, la moglie di Grover Cleveland[2]».
- Inserimento dei giardini e delle piante nelle liste mondiali dell’UNESCO. Nel 2015, il Giardino Botanico di Singapore è diventato il primo giardino tropicale al mondo ad essere dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Il giardino fu fondato nel 1859, quando Singapore faceva parte degli Insediamenti dello Stretto, una regione coloniale britannica amministrata dalla Compagnia delle Indie Orientali[3].
- Un elemento di “pressione”: il divieto di importazione ed esportazione di determinati esemplari.
Pertanto, la diplomazia dei fiori e dei giardini ha una ricca storia e vividi esempi di interazione interculturale. Si tratta senza dubbio di un efficace strumento di “soft power”. La nomina di rari esemplari in onore di una particolare personalità politica può essere la prova dell’importanza di un particolare paese in un dato momento storico, nonché della crescita della sua influenza geopolitica. I giardini commemorativi sono un elemento della formazione della memoria storica. La piantumazione o la creazione congiunta di giardini è una dimostrazione di cooperazione culturale e umanitaria. Questa svolta “estetica” nelle relazioni internazionali può portare a un uso più efficace della flora sia nei processi di negoziazione che nello sviluppo della diplomazia culturale.
[1] В Сириусе открыли Сад российско-африканской дружбы // https://ria.ru/20241110/sad-1982929459.html
[2] A Flowering Tribute to the First Lady // https://www.washingtonpost.com/archive/politics/2004/04/23/a-flowering-tribute-to-the-first-lady/4bf6944e-12dc-485e-bfa3-c8a48d75d8bc/
[3] По материалам Flower Power: Singapore’s Orchid Diplomacy // https://biblioasia.nlb.gov.sg/vol-18/issue-1/apr-to-jun-2022/singapore-orchid-diplomacy/