Autore: Eliseo Bertolasi – 29/08/2021
Dal 2 al 4 settembre 2021 si terrà a Vladivostok, sull’isola Russkij, il VI Forum Economico Orientale (VEF – trasl. Vostochnyj Ekonomicheskij Forum). La sede sarà il campus dell’Università Federale del Lontano Oriente.
La storia del VEF risale al 2015 grazie al decreto del presidente della Federazione Russa n. 250, del 19 maggio 2015. L’evento, che si tiene annualmente, è finalizzato a promuovere lo sviluppo rapido dell’economia del Lontano Oriente (trasl. Dal’nij Vostok) russo e ad ampliare la cooperazione internazionale nella regione Asia-Pacifico.
Lo sviluppo dell’Oriente russo e il rafforzamento dell’interazione con i Paesi della regione dell’Asia orientale sono tradizionalmente, per la Russia, uno tra gli obiettivi prioritari. Più che legittimo, quindi, durante il Forum lo svolgimento di oltre 70 eventi d’affari.
Gli argomenti della sessione affari del VEF sono estremamente diversi e coprono quasi tutte le aree chiave. È indicativo il denominatore comune: “Nuove opportunità del Lontano Oriente in un mondo che cambia”. Nell’ambito della sessione affari, verranno affrontati temi come: le sfide e le opportunità globali per il Lontano Oriente e l’Artico, le partnership contro la pandemia, la trasformazione digitale, le industrie creative, la scienza e l’innovazione, il turismo, lo sport e molto altro.
È importante notare come gli incontri commerciali pianificati “Russia – ASEAN” (Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico), “Russia – Corea”, “Russia – Giappone”, “Russia – India”, “Russia – Cina”, “Russia – Europa”, oltre alle discussioni sul Grande Partenariato eurasiatico come efficace meccanismo d’integrazione, potranno apportare un rilevante impulso all’economia russa e rafforzare la posizione della Russia nella regione a livello internazionale.
Secondo gli esperti, il VEF si è affermato come un’autorevole piattaforma di discussione e scambio di opinioni, con la partecipazione di alti funzionari di Stati esteri, rappresentanti delle grandi imprese, investitori e imprenditori.
Argomenti principali della sessione affari:
Prospettive globali per lo sviluppo del Lontano Oriente e dell’Artico
La situazione pandemica nel mondo ha cambiato radicalmente l’approccio ai processi di globalizzazione e integrazione. Le attuali condizioni politico-economiche ci costringono a cercare nuove modalità di cooperazione e interazione tra gli agenti dei vari processi. Lo sviluppo dell’Artico e del Lontano Oriente è estremamente importante per la Russia, sono proprio queste regioni che possono fungere da base per la crescita della produzione nel Paese. Un importante argomento sarà il dibattito sull’uso delle tecnologie verdi. Il Lontano Oriente e l’Artico sono già strettamente integrati nel modello generale di sviluppo della regione a livello internazionale.
Partenariato nella lotta alla pandemia e per la difesa della salute dei cittadini
Lo spazio economico della regione Asia-Pacifico è stato il primo ad affrontare i problemi della pandemia. Perfino grazie a ciò è stata accumulata un’esperienza effettiva nel superare queste situazioni di forza maggiore. I principali temi di discussione saranno quelli della sicurezza biologica nazionale, non solo dal punto di vista della prevenzione di tali catastrofi, ma anche dal punto di vista della ricerca di nuovi vettori di sviluppo e per l’innovazione di meccanismi che forniscano ai cittadini tempestività e assistenza di alta qualità. È importante capire quali saranno le soluzioni più efficaci su tali problematiche, come garantire la stabilità delle relazioni interstatali e avviare una proficua collaborazione di tutti i partecipanti, nonostante i possibili problemi epidemiologici.
Mercato del lavoro russo nel Lontano Oriente e nell’Artico
Uno dei gravi limiti allo sviluppo dei progetti d’investimento e delle industrie tradizionali per le regioni del Distretto Federale del Lontano Oriente e dell’Artico è la mancanza di personale qualificato. È necessario creare un sistema efficace per l’analisi e la previsione del mercato del lavoro, per la formazione avanzata di specialisti in base alle esigenze delle industrie. L’integrazione dei lavoratori migranti nei processi non è meno attuale.
Turismo e sport
Uno dei problemi causati dalla pandemia è stata la chiusura delle frontiere e un forte calo dei flussi turistici tra i Paesi, ne consegue che il turismo interno è diventato importante. Il Lontano Oriente e l’Artico possono diventare una miniera d’oro per la Russia nel campo del turismo, ma per questo è necessario risolvere i problemi della logistica, poiché le distanze in queste regioni sono enormi e le infrastrutture sono ancora molto indietro. Il turismo attualmente disponibile, in genere, in queste regioni, per molti cittadini della Russia centrale risulta essere ancora un piacere troppo costoso. Non meno importanti sono i problemi per il ripristino del turismo internazionale nella comunità Asia-Pacifico.
Gli eventi sportivi regionali e internazionali sono un tema attuale nello sviluppo del turismo. Le Olimpiadi di Tokyo hanno dimostrato che è necessario trovare una soluzione ai problemi del coronavirus e sviluppare la cooperazione tra i Paesi. Davanti ci sono i Giochi Olimpici Invernali in Cina e molti altri eventi sportivi di livello mondiale. Ciò significa che è indispensabile un intenso lavoro per riportare l’industria dello sport e del turismo a un livello pre-covid, visto che finora nessuno sa quando e come lo sport tornerà alle sue precedenti posizioni.
Tecnologie digitali
L’introduzione attiva e diffusa delle tecnologie digitali per un territorio russo così vasto, come il Distretto Federale del Lontano Oriente e l’Artico, è uno degli strumenti più importanti per lo sviluppo di queste regioni. Troppe aree richiedono ancora un accesso rapido e affidabile alle informazioni. Nemmeno si deve dimenticare l’introduzione di tecnologie innovative nella produzione per aumentarne l’efficienza e la redditività.
Un aspetto importante del mondo moderno è la sovranità digitale degli Stati. Ci sono molte soluzioni a riguardo, ma quale tra queste dovrebbe essere riconosciuta come la più efficace: l’erezione di barriere e l’isolamento, o la ricerca di nuove soluzioni più morbide e rivolte all’interazione?
L’importanza d’individuare fattori di sviluppo per il Lontano Oriente è più che mai attuale per la Russia, ed è proprio al VI Forum Economico Orientale che si potranno trovare le soluzioni necessarie per queste regioni.
L’intervento dell’Italia al Forum – commenti
Anche l’Italia parteciperà al VEF, certamente si auspica una proficua presenza dei rappresentati italiani, che vada però oltre le scontate frasi di circostanza.
Fino a che non si supererà il regime delle sanzioni alla Russia, che di volta in volta viene rinnovato, è difficile ipotizzare un prospero sviluppo delle relazioni commerciali con questo Paese.
Il presidente della Commissione Bilancio e Affari Istituzionali della Regione Veneto Luciano Sandonà ha commentato l’importanza del Forum di Vladivostok e le sue eventuali opportunità per il Veneto:
“Il Veneto da tempo è una regione proiettata verso l’Europa Orientale e la Russia, già ai tempi dell’URSS. Il Veneto è stato uno dei primi ad aprire nuovi mercati, in questa prospettiva osserviamo come oggi tutta una serie di equilibri si stiano spostando verso un nuovo equilibrio mondiale che vede al suo centro la Russia e l’Asia. In questi giorni vediamo cosa sta succedendo in Afghanistan, eventi che avranno conseguenze per i prossimi decenni: l’America ha perso e si è ritirata, ora tutti gli equilibri nella regione asiatica cambieranno, non solo a livello geopolitico, ma anche a livello economico.
La parte asiatica della Russia, la più vasta dal punto di vista territoriale, ha un ruolo fondamentale e strategico anche per il Veneto e tutta l’Italia. Qualche giorno fa è stato inaugurato il primo ponte ferroviario che collega la Russia e la Cina, un’opera ciclopica di oltre due km che rientra nel percorso della nuova Via della Seta. Sono segnali importanti. A questa realtà si sta avvicinando anche il Sud dell’Asia. È evidente che il nostro compito è farci trovare preparati. Purtroppo la questione delle sanzioni non ci aiuta, anzi è un grosso ostacolo per le nostre aziende, non solo per l’export ma per gli investimenti verso la Russia.
Nei territori della Russia asiatica ci sono non solo risorse naturali immense, ma anche attività e fattori di crescita che non si trovano in nessun’altra parte del globo. Noi siamo vicini al mondo russo, abbiamo lanciato dei segnali importanti, la Regione Veneto, come istituzione, nel 2016, è stata la prima a riconoscere la Crimea come parte della Russia, oltre a sottoscrivere un documento di condanna alle sanzioni”.
Anche il presidente dell’Associazione “Veneto Russia” Palmarino Zoccatelli, Associazione che tra i suoi soci può vantare numerosi imprenditori veneti che coprono diversi settori produttivi: agro-alimentare, macchinari, mobili, costruzioni.. ha espresso la sua opinione sull’imminente evento:
“Questo Forum è sicuramente utile e importante, rimane però il problema delle sanzioni alla Russia. Quando i nostri imprenditori veneti e italiani vogliono poi concretizzare le belle parole e le dichiarazioni di circostanza pronunciate dai nostri rappresentanti in queste occasioni, si trovano davanti l’ostacolo delle sanzioni che impedisce lo sviluppo dei loro affari con la Russia. Quindi sono iniziative importanti, ma ci vorrebbe maggior sostegno da parte delle istituzioni italiane. Soprattutto nel settore agroalimentare le imprese venete hanno sofferto molto a causa di queste sanzioni, si dovrebbero perciò creare sinergie tra le istituzioni italiane e la Federazione Russa, altrimenti la presenza italiana a queste iniziative rimane fine a sé stessa, una bella passerella ma che dopo la quale, di concreto, si realizza poco.
Auspico, invece, che si arrivi a degli scambi reali, che vengano tolte le limitazioni delle sanzioni e che venga anche superata l’attuale limitazione dei movimenti dovuti a questa pandemia che in Occidente si continua ad ingrandire disponendo limitazioni di ogni tipo. I nostri soci imprenditori che hanno lavorato in Russia si sono mossi per conto loro, non certo per il supporto delle istituzioni italiane, dovendo spesso affrontare il mercato russo da soli con le proprie forze.
Noi come Associazione “Veneto Russia”, facciamo la nostra parte: abbiamo sottoscritto un memorandum d’intesa con l’ente fiere della Crimea. Però continuare questa politica di sanzioni e non riconoscere la Crimea come parte della Russia è certamente assurdo e controproducente. La Germania sta concludendo il gasdotto North Stream 2 e sta andando avanti di buon passo con le sue relazioni commerciali con la Russia. L’Italia, invece, è il fanalino di coda che aspetta sempre che qualcuno da fuori le dica cosa fare, purtroppo l’Italia è un paese a sovranità limitata con una classe politica inadeguata a far valere gli interessi nazionali”.
Palmarino Zoccatelli e Luciano Sandonà
Eliseo Bertolasi – PhD in antropologia culturale, russista, ricercatore presso Vision & Global Trend – International Institute for Global Analyses