Autore: Adolfo Morganti – 31/03/2019
La battaglia delle parole e il futuro dell’Europa Unita*.
La contrapposizione fra “europeisti” e “sovranisti” oggi a che serve? E a chi?
Il rapido avvicinamento alle prossime Elezioni europee del maggio p.v. sta irrigidendo, come d’altronde era prevedibile, il registro comunicativo del dibattito politico nazionale italiano entro i recinti di alcune categorie linguistiche apparentemente semplici e pertanto adatte alla manipolazione all’interno sia della battaglia polemica fra i partiti, sia del linguaggio massmediale. Il problema di fondo è che questo irrigidimento crea una deformazione, un’illusione ottica complessiva, imponendo per esclusione categorie linguistiche e concettuali che non funzionano più nemmeno come armi polemiche, allontanando la realtà politica della comunicazione, i cittadini europei dalla comunicazione politica e, simmetricamente, la comunicazione politica mainstream dai cittadini.
* Il presente testo costituisce l’introduzione ad un lavoro collettaneo più ampio che vedrà la luce dopo le Elezioni europee del maggio prossimo, il cui titolo provvisorio è: 2019: un’altra Europa è possibile. Ora.
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Adolfo Morganti, psicologo e psicoterapeuta, Presidente dell’Associazione Culturale Internazionale Identità Europea, è visiting professor presso le Università “Abate Oliva” di Barcellona, Lecce, Udine, l’Accademia delle Scienze di Vienna e l’Istituto Teologico di Assisi. Co-fondatore e Presidente emerito dell’Ordine degli Psicologi della Repubblica di San Marino, dall’ottobre 2018 è incaricato dell’insegnamento di Storia delle Religioni presso il Corso di Alta Specializzazione in “Dialogo interreligioso e Relazioni internazionali” promosso dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose della Romagna in collaborazione con l’Università di Stato della Repubblica di San Marino – Scuola Superiore di Studi Storici. Presidente dell’Unione Paneuropea della Repubblica di San Marino, ha fondato l’Osservatorio Stabile sull’Integrazione Europea e la Sussidiarietà, con sede in San Marino Città (RSM).
Questo testo è pubblicato nell’ambito del Platform Europe Project
Contributi precedenti:
Andrey Kortunov: What Kind of Europe Does Russia Need?
Côme Carpentier de Gourdon: For a New Alliance among European Countries
Alexey Gromyko: Political Landscape of Europe. The Spectre of Geopolitical Solitude
Iurie Roșca: Towards Continental Unity
Walter Schwimmer: The Future of Europe
Vincenzo Maddaloni: L’onda dei salvinisti frantuma l’unità dell’europa
Anis H. Bajrektarević: Europe – the letzte Mensch or Übermensch, the new Byzantium or declining Rome
Vladimir Kulikov: Accepting locality as a global trend: implications for Europe
Giovanni Saccà: L’importanza e la necessità delle grandi infrastrutture europee
Chiara Saraceno: L’importanza di una Unione Europea Sociale
Maria Grazia Melchionni: Looking ahead and beyond for Europe
Andrey Kortunov: Europa imprevedibile
Franco Cardini: Per un sovranismo europeista
Laura Garavini: Intervista sull’Europa
Alexander Rahr: L’Europa, la Russia e il mondo che verrà
Cesare Ciocca La dimensione marittima dell’Unione Europea
AntonGiulio De’ Robertis: The Lost Soul of Europe