Autore: Frand Villiers – 20/05/2024
Un articolo francese (e non di uno sprovveduto, J-B Noé, PhD, autore di testi accademici), pone la questione dell’invio di truppe francesi in Ucraina in una prospettiva realista, che ammette, una volta di più, il fallimento della strategia occidentale e che potrebbe in definitiva anche trovare l’accordo della Russia.
L’unico motivo per dispiegare forze occidentali sarà la “securitizzazione” dello spazio dell’ex-Ucraina che rimarrà sotto il controllo di Kiev, ove avranno luogo “deux phénomènes que tous les pays en guerre ont connus avant: le risque de désintégration et la vente des armes en circulation.”.
Una società mutilata, soggetto ad un regime dominato dalla corruzione, scivolerà verso un caos del tipo osservato nei conflitti dei Balcani e poi delle “primavera arabe”. Come in tali casi, l’accesso ad ampi arsenali militari verrà sfruttato da reti criminali, così che Noé non esclude per l’ex-Ucraina scenari libici.
In tale parallelo, il ruolo dei jihadisti nell’ex-Jahamarya potrebbe essere svolto dalle milizie neo-naziste, con suprematisti bianchi ed altri spostati in provenienza da tutto l’Occidente angloamericano. Per quest’ultimo infatti la creazione di una “frontiera di sangue” sui confini europei della Russia rappresenta n fondo un’opzione di contenimento conveniente, tanto peggio se l’UE dovrà fare fronte alle conseguenze destabilizzanti di un tale scenario. La Francia, che ha già provato sulla propria pelle tali effetti (nel maggio 2023 una sparatoria a Marsiglia è avvenuta con armi provenienti dall’Ucraina), vuole quindi creare un posto avanzato della propria sicurezza e in alcun modo con propositi offensivi verso altri Stati.