Autore: Alberto Cossu – 10/03/2020
Il governo ha presentato il Programma straordinario di sostegno del Made in Italy, gestito direttamente dal Ministero degli esteri. Contiene misure che si aggiungono al piano ordinario delle attività predisposte in base alle Linee Direttrici decise dalla cabina di regia per l’internazionalizzazione – presieduta da Ministero degli Esteri e Ministero per lo Sviluppo economico – a cui partecipano diverse organizzazioni imprenditoriali e del mondo produttivo (per esempio Confindustria, R.ETE. Imprese Italia, Alleanza delle Cooperative Italiane, ABI, UNIONCAMERE, Agenzia ICE e il Gruppo Cassa Depositi e Prestiti).
Complessivamente le risorse stanziate sono un totale di 716 milioni di euro. Sono previsti Credito alle imprese, una campagna straordinaria di comunicazione per il marchio Italia e altre misure quali aiuti alle imprese per costi subiti causa della diffusione del corona virus.
Il piano è aperto a tutti i suggerimenti e le sollecitazioni delle aziende, non è un piano chiuso perché deve tener presente delle difficoltà generate dalla diffusione del corona virus.
I fondi sono ripartiti in questo modo:
- 316 milioni affidati all’ICE per le attività di promozione, missioni, partecipazioni a fiere, promozione.
- 400 milioni per rifinanziare il Fondo Sismet L. 394
La tipologia di attività previste dal piano straordinario e ordinario sono:
- Credito alle imprese per favorire e sostenere l’internazionalizzazione
- Campagna straordinaria di comunicazione
- Copertura al 100% delle spese per chi non potrà partecipare alle fiere
- Accordi con la grande distribuzione
- Promozione dei marketplaces virtuali
- Semplificazione burocratica
- Fiere virtuali
- Formazione sulle eccellenze agroalimentari rivolta a manager degli alberghi, ristorazione e influencer.
Il piano, oltre che finanziare il 100 per cento delle spese a tutte le aziende che hanno avuto difficoltà ad organizzare fiere fino al marzo 2021, prevede di intensificare l’azione di promozione verso i principali mercati europei (Germania, Francia, Regno Unito e Spagna). Gli USA rimangono un mercato strategico sia in termini di interscambio che di attrazione degli investimenti. Altri mercati su cui sono focalizzate risorse sono: Giappone, Messico, India, Paesi del Golfo in particolare Emirati Arabi che ospiteranno il prossimo Expo. Pertanto sono confermati i paesi classici verso cui si rivolge l’export italiano e in aggiunta viene introdotto il mercato indiano che negli ultimi anni non aveva goduto delle attenzioni dovute per le dimensioni e l’importanza del paese.
Per sfruttare le potenzialità del mercato USA è prevista una campagna di promozione con fondi speciali di 12 milioni di euro diretta ad aree e target di consumatori finora ancora non adeguatamente raggiunti. La piattaforma si concentrerà su alcune aree metropolitane come Dallas, Houston, Phoenix, Denver, Seattle, Minneapolis, Philadelphia, Washington D.C.
Il programma export per il 2020 verso la Cina non sarà modificato e prevede un budget di 20 milioni. E’ rivolto ad aziende che hanno un forte potenziale di sviluppo soprattutto nel settore dei beni di consumo e agroalimentare. Si attiveranno collaborazioni con i principali attori del e-commerce quali Alibaba, Suning,JD e Tencent per offrire opportunità di internazionalizzazione anche ad imprese di piccole dimensioni che non hanno una presenza diretta sul quel mercato. Il settore della meccanica strumentale e dell’alta tecnologia come robotica e meccatronica avrà un attenzione particolare.
Per quanto riguarda l’India il ministro degli esteri ha annunciato un missione di sistema al fine di rilanciare i rapporti con questo paese. Il subcontinente indiano può rappresentare un opportunità per il sistema imprenditoriale italiano in diversi settori dalle energie rinnovabili, alla meccanica in particolare agricola, ai sistemi di refrigerazione e logistica e diversi altri settori che sono compatibili con il nostro sistema produttivo. Per le dimensioni del paese con oltre 1,3 miliardi di persone e la diversità etnica, culturale, linguistica ecc. una strategia pan indiana rischia di essere penalizzante a meno di non essere un grande colosso globale.. Conviene focalizzarsi solo su alcuni stati. I coreani hanno adottato questa strategia ed hanno avuto un grande successo. Alcuni settori sono in grande sviluppo come l’edilizia privata, anche se l’economia sta rallentando per la metà dell’anno in corso il FMI prevede un ritorno a tassi di “crescita non Indù” a condizione che il Coronavirus non induca processi recessivi di livello mondiale.
In conclusione il piano del governo prevede aiuti e sostegno immediato per le imprese che hanno preso impegni internazionali come la partecipazioni a fiere. Sono previste misure in favore delle aziende che per la diffusione del virus devono subire i costi di una mancata partecipazione. L’India sarà uno dei paesi su cui verrà indirizzato il focus per l’anno in corso e sarà oggetto di un azione di sistema. Questa costituisce una novità importante perché dimostra la volontà stimolare le relazioni con il subcontinente indiano che nel recente passato hanno subito qualche difficoltà. Considerata l’importanza e la centralità dell’India nel contesto dell’ Oceano Indiano una rinnovata cooperazione commerciale potrebbe aprire opportunità anche in altri paesi della fascia dell’Africa dell’Est in settori come il farmaceutico, Itc e salute.
Alberto Cossu – Analista senior, Vision & Global Trends