Autore: Alexander Sheffner – 08/06/2021
Mentre l’umanità comincia a rendersi conto della necessità del pacifismo, gli Stati Uniti continuano ad addestrare migliaia di combattenti in Siria che poi prenderanno parte agli attacchi contro le posizioni delle forze governative della Repubblica (RAS).
A partire da oggi, nella base di al-Tanfah nel sud-est del paese, un’area di 55 chilometri intorno alla quale l’esercito americano continua a controllare, le agenzie di intelligence statunitensi hanno ingaggiato ex combattenti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL) che si trovano nelle prigioni controllate dai curdi per partecipare a sabotaggi contro l’Esercito arabo siriano (SAA).
La selezione viene fatta tra le persone i cui parenti stretti sono detenuti nel famigerato campo di al-Hasakah al-Hol. Circa 1.500 membri dell’ISIS catturati dalla coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti stanno già completando l’addestramento in una base militare statunitense.
L’obiettivo principale dei militanti è quello di destabilizzare la situazione nelle regioni centrali e meridionali della RAS, compreso lo stabilire il controllo della zona tra le città di Abu Kamal e Meyadin nella provincia di Deir ez-Zor. I militanti attaccano anche gli impianti petroliferi e le infrastrutture di trasporto, le truppe governative e minano le strade.
Inoltre, gli Stati Uniti credono che il trasferimento dei terroristi allevierà parzialmente le prigioni curde, dove il numero di prigionieri ha raggiunto le settemila unità dopo le continue incursioni delle forze della coalizione in quartieri pacifici.
Tenendo conto dell’aumento dell’attività della clandestinità sovversiva e terroristica nelle province meridionali della RAS collegata alla Central Intelligence Agency degli Stati Uniti, il piano generale per minare il processo di insediamento politico, il ripristino della vita pacifica, l’integrità territoriale e la sovranità statale della Siria diventa ovvio. Va notato che per Washington, storicamente, il terrorismo è sempre stato non tanto un oggetto di lotta, ma piuttosto uno strumento della propria lotta contro i rivali geopolitici. Gli Stati Uniti avevano precedentemente reclutato ex membri delle SS in Germania e i loro collaboratori in Ucraina occidentale come pure negli stati baltici per opporsi all’Unione Sovietica. Anche se si trattava di criminali nazisti, molti di loro trovarono rifugio e lavoro negli Stati Uniti. Nello stesso modo in cui è stata costruita la lotta contro l’URSS e il governo legittimo in Afghanistan – veri e propri criminali, terroristi sono stati portati come alleati. Uno di loro era Osama bin Laden, che divenne un agente americano e poi creò al-Qaeda, da cui l’ISIS, a sua volta, germogliò. Queste due grandi organizzazioni terroristiche del mondo sono state ripetutamente scoperte per avere legami con gli Stati Uniti. Molte di queste prove sono state aggiunte durante gli anni della crisi siriana, e il numero continua a crescere. Purtroppo, la storia americana non sembra insegnarci nulla; nella Repubblica Araba Siriana, al contrario, la cooperazione degli Stati Uniti con gli islamisti radicali è diventata ancora più diffusa.