Autore: Alberto Cossu – 13/12/2024
La sicurezza energetica globale richiede politiche intelligenti
Il XVII Forum Economico Eurasiatico di Verona, tenutosi il 5 e 6 dicembre 2024 a Ras Al Khaimah, UAE, ha messo in evidenza le sfide e le opportunità nel settore energetico globale. Di particolare interesse è stato l’intervento del CEO di Rosneft, Igor Sechin, che ha aperto il Forum con un discorso che ha sottolineato l’importanza del sistema energetico moderno, basato principalmente su combustibili fossili, grazie al quale viene garantita la sicurezza energetica globale e l’accesso al consumo di energia a miliardi di persone. Sono pertanto necessarie politiche energetiche intelligenti che lo stabilizzino e ne supportino lo sviluppo per il futuro, tenendo in considerazione diversi fattori, tra cui anche la sostenibilità. Inoltre, il presidente di Rosneft ha prospettato la possibilità di una guerra ibrida attualmente in corso, in cui l’energia viene strumentalizzata, che trova le sue ragioni in una perdita di leadership degli Stati Uniti. Sechin ha paragonato questa situazione a quella descritta dal grande storico greco antico Tucidide nella “Storia della guerra del Peloponneso” in cui un la paura di un egemone di essere superato da centri alternativi di potere può portare allo scoppio di conflitti.
Sechin ha messo in evidenza la dipendenza del mondo dai combustibili fossili, che rappresentano nel 2023 oltre l’80% del consumo energetico primario come si deduce dalla tabella allegata. Si evince inoltre come l’Europa abbia tra i competitori un mix di consumi energetici virtuoso perché dipende dalle risorse fossili per il 68,6% mentre a livello mondiale la percentuale è pari a 81,5%. Inoltre, l’Europa consuma oltre il 15% delle risorse energetiche che derivano da fonti rinnovabili. Questo sistema ha reso l’energia più accessibile e ha contribuito a migliorare la qualità della vita globale. Tuttavia, il crescente consumo energetico è accompagnato da sfide significative.
La domanda di energia è in aumento, soprattutto nei paesi in via di sviluppo dove circa 750 milioni di persone non hanno accesso all’elettricità. Negli Stati Uniti, il consumo pro-capite è tre volte superiore alla media globale e dieci volte quello dell’India. Inoltre, si prevede che il consumo energetico aumenterà ulteriormente a causa della crescita dei centri di elaborazione dati.
Secondo le previsioni della Bank of America, la crescita economica nei Paesi in via di sviluppo e lo sviluppo dei centri di elaborazione dati porteranno a una crescita annuale del consumo energetico fino a 9 milioni di barili di petrolio al giorno, in aggiunta all’attuale livello di 300 milioni di barili. L’anno prossimo la generazione di elettricità da fonti rinnovabili potrebbe aumentare di 2 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno. Di conseguenza, il ruolo del petrolio e del gas nel bilancio energetico globale non solo non sta diminuendo, ma sta addirittura aumentando.
Pertanto petrolio e gas continueranno a essere fondamentali per la sicurezza energetica globale. Le previsioni indicano un aumento della domanda di petrolio fino a 20 milioni di barili al giorno entro il 2050. Per soddisfare questa domanda, gli investimenti nella produzione di petrolio dovranno aumentare significativamente.
Sebbene ci sia una spinta verso fonti rinnovabili, Sechin ha messo in discussione la necessità di una transizione rapida dai combustibili fossili. Ha citato studi che suggeriscono che le attuali politiche climatiche non considerano adeguatamente i meccanismi naturali di regolazione del clima terrestre e l’impatto positivo dell’anidride carbonica sulla vegetazione.
Sechin ha citato scienziati che sostengono che l’influenza antropogenica sul clima è trascurabile rispetto ai meccanismi naturali. Ha anche menzionato la crescita della superficie fogliare globale grazie all’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera.
Questa è la prospettiva di un produttore di risorse fossili che però incontra il consenso anche dell’Opec che auspica, ormai da diverso tempo, un livello di investimenti capace di mantenere una produzione adeguata alla crescita di consumo di energia in grado di mantenere stabile il mercato e non far schizzare verso l’alto i prezzi, gravando sulle fasce meno ricche della popolazione mondiale. Una transizione energetica troppo rapida potrebbe indurre crisi di offerta causate anche da insufficienza di investimenti, compromettendo il diritto fondamentale di accesso all’energia.
In conclusione, il XVII Forum Economico Eurasiatico ha offerto una piattaforma per discutere le sfide attuali nel settore energetico e la necessità di un approccio equilibrato alla transizione energetica. La dipendenza dai combustibili fossili rimane alta e le previsioni indicano una continua necessità di investimenti significativi nel settore per garantire la sicurezza energetica globale nel prossimo futuro.
Mix energetico consumi 2023 | ||||||
Paesi | Energie fossili | Fonti alternative | Nucleare | Idroelettrico | Rinnovabili | Totale |
USA | 80,6% | 19,4% | 7,77% | 2,34% | 9,31% | 100,0% |
EUROPA | 68,6% | 31,4% | 8,48% | 7,67% | 15,24% | 100,0% |
CINA | 81,6% | 18,4% | 2,28% | 6,71% | 9,45% | 100,0% |
INDIA | 89,2% | 10,8% | 1,11% | 3,58% | 6,10% | 100,0% |
MONDO | 81,5% | 18,5% | 3,96% | 6,40% | 8,16% | 100,0% |
Fonte: nostra elaborazione su dati BP |