Autore: Sofia Basile – 27/11/2020
“L’acqua caduta dal vassoio non torna indietro” , esordiscono così Emanuele Bompan e Marirosa Ianelli, gli autori del libro Water Grabbing. Le guerre nascoste per l’acqua nel XXI secolo.EMI editore. 2018.
Il testo si impegna ad esprimere l’emergenza che ad oggi il mondo ha il dovere di ascoltare: l’acqua come risorsa esauribile. Il quadro che ci viene presentato tra le righe ben scritte è assolutamente drammatico ma non privo di speranze, purché le nostre coscienze si risveglino adesso. I danni che la globalizzazione, il consumismo e i nuovi metodi di produzione stanno provocando alla biosfera e quindi agli ecosistemi marini, d’acqua dolce e terrestri, da cui dipendono lo sviluppo e il benessere delle società umane sono ormai evidenti e non più ignorabili.
L’approccio degli autori al tema dell’acqua, considerata ormai un bene di lusso tanto da essere definito “oro blu”, è un approccio olistico e multidisciplinare. Attraverso i diversi capitoli, gli autori affrontano le tante dimensioni in cui è possibile osservare le conseguenze di una storica mal gestione dell’acqua, a partire dai più forti poteri economici i quali hanno da sempre avuto la responsabilità di amministrare e coordinare le risorse idriche. L’era in cui viviamo oggi, l’Antropocene, è già caratterizzata dalla scarsità dell’acqua, ma è necessario ricordare che alle spalle di tale condizione si nascondono molti macrofenomeni, che vanno da un aumento esponenziale della popolazione globale ai cambiamenti climatici, i quali comportano in primis un mutamento del ciclo dell’acqua.
L’ONU prevede che entro il 2030 il 47% della popolazione vivrà in aree del Pianeta a elevato stress idrico il che comporterà una vera a propria guerra per l’acqua. Dighe, biocarburanti, agricoltura e allevamento intensivo sono descritti dagli autori quali motori ed esempi di come la risorsa più importante al mondo sia sprecata e usata senza parsimonia, rendendo quindi l’acqua uno dei molti fattori di disuguaglianza tra gli stati del mondo.
Dopo uno “sguardo politico” ed uno “sguardo economico”, gli autori provvedono ad esporre la chiave di lettura corretta per una efficace comprensione del libro, e cioè l’idea che la politicizzazione e commercializzazione dell’acqua siano una pratica assolutamente insostenibile. “L’acqua come bene comunque” è un’affermazione che viene spesso riportata e accompagnata dalla denuncia di una realtà differente. Vediamo come la guerra che tanto ha dilaniato la Siria è stata acuita dalla crisi idrica abbattutasi sul paese tra il 2007 e il 2010; ancora la siccità è stata protagonista di un incremento degli scontri in Sud Sudan; le proteste tra Cile e Bolivia dovute alla lotta contro la privatizzazione degli acquedotti, per non parlare della tensione geopolitica tra il Pakistan e l’India causata sempre dal desiderio di egemonia sulla risorsa. Per certo viene riportata nel libro anche una descrizione del quadro normativo esistente volto alla tutela e al miglioramento della giustizia per l’acqua ma, nonostante ciò, nel testo vengono rimarcate le difficoltà che nel concreto il Palazzo di Cristallo fatica ad attuare. Ancora è riscontrabile dalle parole di Bompan e Iannelli la presenza di un diritto occidentale all’acqua e un’assenza di garanzie e validità dello stesso diritto in Oriente. Ancora una volta, intorno al tema delle risorse idriche si scaglia un Nord del mondo contro un Sud del mondo che da sempre rimane sofferente. Una piccola finestra viene infine aperta per descrivere la situazione nel nostro paese che ad oggi rimane uno degli stati “spreconi”, di fatto in media il consumo pro-capite d’acqua nei capoluoghi di provincia italiani è di 245 litri al giorno.
Le conclusioni sono riassumibili nelle ultime pagine con la proposta degli autori di una “economia circolare” e non più lineare, cercando di considerare l’oggi solo un punto di partenza e non d’arrivo, un punto per dare a questo mondo un domani diverso da ciò che molti sono costretti a vivere adesso.
Water grabbing
Le guerre nascoste per l’acqua nel XXI secolo
Autori: Emanuele Bompan, Marirosa Iannelli
Prefazione di: Gianfranco Bologna
- ISBN: 978-88-307-2402-0
- Pagine: 240, 2018
- Edizioni Emi
Gli Autori
Emanuele Bompan – giornalista ambientale e geografo. Si occupa di economia circolare, cambiamenti climatici, innovazione, energia, mobilità sostenibile, green-economy, politica americana.
- Vive tra Italia e Stati Uniti. E’ Direttore della rivista Materia Rinnovabile, collabora con testate come La Stampa, Nuova Ecologia, Oltremare. Ha un dottorato in geografia e collabora con ministeri, fondazioni e think-tank. Offre consulenza a start-up green e incubatori specializzati in clean-tech.
- Ha scritto l’Atlante geopolitico dell’Acqua (2019, HOEPLI), Water Grabbing – le guerre nascoste per l’acqua nel XXI secolo (EMI, 2018) “Che cosa è l’economia circolare” (ed. Ambiente, 2017), uscito anche in edizione inglese What is the Circular Economy, e Il mondo dopo Parigi.L’accordo sul clima visto dall’Italia: prospettive, criticità e opportunità (ed. Ambiente, 2016).
- Ha vinto per quattro volte l’European Journalism Center IDR Grant, una volta la Middlebury Environmental Journalism Fellowship ed è stato nominato Giornalista per la Terra 2015. Ha svolto reportage in 76 paesi, sia come giornalista che come analista. (Fonte: Chi sono – Emanuele Bompan)
Marirosa Iannelli – Specializzata in cooperazione internazionale e water management, è ricercatrice presso la London School of Economics con un progetto su cambiamenti climatici e governance delle risorse tra Africa e Sudamerica. Segue come esperta le Conferenze Onu e il lavoro della Commissione europea su ambiente e desertificazione. Collabora con l’ong Cospe e altre organizzazioni come progettista ambientale. (Fonte: EMI)
Book Review by Sofia Basile
Sofia Basile, Sapienza Università di Roma – Vision & Global Trends. International Institute for Global Analyses
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