Autore: Giuseppe Romeo – 15/07/2024
75 anni di Nato – Prospettive e miopie atlantiche: tra senescenze geopolitiche e altri pericolosi acciacchi
Il 75.mo compleanno della Nato avrebbe dovuto celebrarsi conquistando la pace, aprendo il dialogo verso un’idea di sicurezza e difesa continentale soprattutto dagli egoismi economici e dalle ambizioni di potenza altrui. Credere che un impero non abbia un prezzo da pagare alla storia è, di fatto, una fantasia, una sorta di superficiale illusione che nasconde, al contrario, all’interno di ogni sforzo volto a sostenere politiche di egemonia seppur condite con la salsa della democrazia. Seppur in momenti diversi, Charles De Montesquieu aveva, a tal proposito, le idee molto chiare: un impero fondato sulla guerra, come in fondo sembra essere anche quello americano – seppur non dichiaratosi come tale – deve conservare sé stesso con la guerra.
Anzi, guardando come e in che termini si è chiuso il vertice atlantico di Washington, richiamare il solito Clausewitz non è poi così banale o scontato soprattutto se ricordiamo a noi stessi, europei dell’ultima ora, che «Folle è colui il cui fine politico supera il potere strategico; illuso chi non fa corrispondere la sua strategia alla sua politica; ignorante chi non vede la correlazione fra i due termini; pazzo chi consente di effettuare sforzi superiori a quelli ragionevolmente commisurati con i suoi fini».
Seguita a leggere, scarica l’Analytical Dossier AD_05_2024 ISSN 2704-6419
Giuseppe Romeo. Analista politico, giornalista pubblicista e accademico. Nato a Benestare (RC), ha frequentato l’Accademia Militare di Modena e la Scuola Ufficiali Carabinieri. Laureato in Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze Strategiche ha tenuto, a vario titolo, lezioni e seminari in diverse università italiane in Diritto dell’Unione europea, Storia dei trattati e politica internazionale, Sociologia delle relazioni internazionali, Analisi della politica estera, Storia delle relazioni internazionali, Relazioni internazionali, Studi strategici. È docente a contratto di Relazioni internazionali presso il Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze politiche, Economiche e Sociali dell’Università del Piemonte Orientale, sede di Alessandria; di Storia delle relazioni internazionali (con approfondimento sulla Politica estera della Russia e degli Stati Uniti) e di Storia politica dell’integrazione europea (cui è affidato un percorso di approfondimento sulla Difesa Europea) presso la Scuola Universitaria Interdipartimentale di Scienze Strategiche, Università di Torino/Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito. Alle precedenti collaborazioni universitarie, si aggiungono quelle in Storia contemporanea e in Contemporary History and Media History presso la Link University di Roma. È autore a oggi di circa 150 contributi pubblicati a vario titolo su Riviste scientifiche e divulgative su argomenti di politica della difesa e di relazioni internazionali. Già Autore di La Guerra come destino? Palestinesi ed israeliani a confronto. Dagli accordi di Oslo alla “road map”. La paura della pace (2003), tra le ultime delle 24 monografie pubblicate in qualità di autore, e altri contributi su curatele, si segnalano, in particolare: Da Vienna a Parigi. Gli ultimi giri di valzer. La Grande Guerra, la Conferenza di pace e l’ordine mondiale. Storia di un’Europa sconfitta (2021); Una Nazione incompiuta. L’Italia: dal sistema dei partiti alla crisi della democrazia (2022). Guerre Ibride. I volti nuovi del conflitto (2022); La Nato dopo la Nato. Perché l’Alleanza rischierà di implodere (2023). Dalla dimensione cyber alle “nuove” intelligenze”. Rischi e Sfide per l’Europa (2024).