Autore: Fabio Mini – 05/03/2023
Gen. Fabio Mini: Come risolvere il conflitto in Ucraina e stabilire una sicurezza duratura in Europa
Cinque principi e dieci piani d’azione potrebbero aiutare a riflettere e attivare la speranza.
Premessa: L’iniziativa di soluzione deve partire da un accordo tra le parti di fatto in guerra: Stati Uniti e Russia in maniera bilaterale o nell’ambito del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Senza il loro accordo su alcuni principi ogni altra iniziativa sarebbe inutile:
1) Riaffermare i diritti dei popoli all’autodeterminazione, al rispetto delle loro identità, libertà, idee, fedi e proprietà.
2) L’Ucraina ha diritto al ripristino della propria sovranità territoriale nel pieno rispetto della volontà dei propri cittadini inclusi quelli delle entità che reclamano l’indipendenza o l’autonomia nonché la salvaguardia dei diritti delle minoranze di qualsiasi genere.
3) La soluzione del conflitto deve permettere d’instaurare un nuovo assetto della sicurezza in Europa che non poggi esclusivamente sulle minacce armate e che tenda alla rimozione di tutte le cause e i pretesti di conflitti territoriali
4) Le istituzioni plurinazionali e le alleanze presenti in Europa devono rispettare e ribadire i propri impegni e standard riguardanti l’estensione geografica e le modalità di azione.
5) Necessità di un fondo internazionale di ricostruzione delle aree interessate dai conflitti in Europa che non curi soltanto gli interessi dei “donatori” ma anche quelli degli assistiti.
Nota: Per la discussione e l’approvazione di tali principi il cessate il fuoco in Ucraina è auspicabile ma non vincolante così come non lo sono i guadagni o le perdite territoriali avvenute durante il conflitto.
Dall’accordo su tali principi devono invece scaturire azioni concrete e vincolanti:
1. La cessazione di tutti gli aiuti militari e finanziari occidentali all’Ucraina e quelli russi alle repubbliche annesse.
2. La sospensione di tutte le azioni militari sul territorio ucraino e il ritiro delle truppe russe e ucraine da una fascia di sicurezza smilitarizzata a cavaliere del fiume Dniepr di ampiezza da concordare tra le parti sotto il controllo dell’Osce (responsabile della sicurezza e cooperazione in Europa).
3. Sotto il controllo internazionale (con eventuale missione militare di garanzia Onu oppure Osce) si deve stabilire con referendum popolare lo status delle autoproclamate/annesse repubbliche di Donetsk, Luhansk, Zaporizha, Kherson e Crimea. Le opzioni da sottoporre alla consultazione sono: Indipendenza, Regione autonoma dell’Ucraina o Repubblica della federazione russa.
4.Accordare lo Status di Neutralità (eventualmente armata per l’autodifesa) all’Ucraina e alle regioni sottoposte a referendum, a prescindere dall’esito, sotto la garanzia congiunta di Stati Uniti e Russia.
5.Possibilità di altri Stati europei di accedere alla Neutralità garantita (p.es. Bielorussia, Moldavia, Georgia, ecc.)
6. Accordo Russia- Ucraina per le basi militari nel Mar Nero e accordo Russia -Usa-Nato per quelle nel Baltico.
7. Esclusione dall’accesso alla Nato di stati ostili fra loro o verso la Russia o la Nato stessa, fino alla cessazione di tale atteggiamento.
8. Facoltà di accesso all’Unione Europea degli stati neutrali mantenendone lo status.
9 Ripresa degli accordi di limitazione delle armi strategiche, tattiche e convenzionali in Europa e delle misure di fiducia reciproche fra Usa e Russia.
10. Eliminazione delle sanzioni economiche e finanziarie emesse dagli Usa, dalla Ue, dalla Nato e dalla Russia a partire dal 2004.
Si tratta di un processo apparentemente complesso, ma non impossibile da attuare che consente un’ampia gamma di modulazioni e che comunque può portare ad una configurazione più serena e duratura della sicurezza europea. Ha con sé un motivo di rammarico e uno di scetticismo: le misure indicate, in toto o in parte potevano essere attuate ben prima di un anno fa’ evitando morti e distruzioni; oggi, dopo il primo anno, i politici e i burocrati europei e “atlantici” sembra non abbiano intenzione di prendere in considerazione nemmeno una delle misure indicate. Forse aspettano il secondo, il terzo…
Tratto dal Il Fatto 25/02/2023