Autore: Vision & Global Trends – 29/04/2021
La tecnologia che intrude
Il libro esplora, in tre capitoli, il complesso tema delle convergenze tra lo sviluppo delle neuroscienze e quello delle neurotecnologie, focalizzando l’attenzione sulle più inquietanti implicazioni sottese alla ricerca sperimentale che trascende l’ambito clinico, nello scenario attuale e in quelli futuribili.
Il primo capitolo fotografa, in un quadro volutamente di sintesi, lo stato dell’arte di quello che potremmo definire il grado di intrusività delle tecnologie di riferimento in termini di accesso “indiretto” ai contenuti della mente umana, come nel caso della lettura delle espressioni facciali, approfondendone alcuni, rilevanti elementi di criticità.
Il quadro delineato è propedeutico ad una analisi, proposta nel secondo capitolo, dei tentativi (leggi programmi di ricerca)storicamente documentati – prioritariamente ascrivibili ai governi americano e russo – di accesso a, controllo e condizionamento della mente umana, di cui si ricostruiscono sviluppi e risultati effettivamente conseguiti in base a quanto istituzionalmente avallato e accettato dalla comunità scientifica con un’apertura, di carattere conoscitivo, alle tesi e alle interpretazioni proprie della narrazione cosiddetta “cospirazionista”, attraverso le sue voci molteplici e eterogenee.
Il terzo capitolo si sofferma, infine, sullo sviluppo delle brain-computer interfaces quale ambito elettivo di convergenza delle neuroscienze e delle neurotecnologie nella realtà contemporanea, ponendo particolare attenzione anche in questo caso alle questioni poste (nel presente e in proiezione) sotto il profilo etico e filosofico-giuridico dall’applicazione delle BCIs al di fuori del contesto clinico. La visione cospirazionista funge qui da ulteriore stimolo alla riflessione attraverso la sua narrazione di un passato e di un presente che, per quanto non dimostrabile e presuntivamente non o non del tutto aderente alla realtà, potrebbe tuttavia efficacemente rappresentare uno dei futuri possibili, il più distopico verosimilmente, la cui esistenza anche solo come semplice opzione legittima tuttavia l’istanza sollevata all’interno della stessa comunità scientifica, e sostenuta da autorevoli opinion leaders, di coinvolgimento degli stakeholders, rafforzamento del dibattito pubblico e di ingaggio della politica affinché lo sviluppo tecnologico nell’ambito esplorativo sia inserito all’interno di un framework etico e giuridico atto a tutelare i diritti dell’individuo e dei gruppi sociali.
(dalla Premessa, per gentile concessione dell’Autore)
L’autore
Alessandro Bolognini, Università eCampus. È autore di contributi e monografie nel campo delle tecniche di management del linguaggio espressivo e del settore del pensiero creativo e delle sue valenze sociali, socio-educative e formative. Tra le sue pubblicazioni si segnalano: Smart, leadership e organizzazioni di volontariato (Armando Editore, 2019) Test di A. Bolognini. Arte e counseling: costruzione di uno strumento di lavoro e suo utilizzo nel campo del sociale (Giuffré Francis Lefebvre Editore, 2019)
In Tecnointrusività tra ricerca, etica e diritto di Alessandro Bolognini, docente presso l’Università eCampus, viene affrontato il tema della tecnointrusitività quale forma evoluta quantitativamente, crescente e parallela a quella riscontrabile nel web di utilizzo distorto della tecnologia. Accanto all’analisi terminologica del problema, connessa all’ambito delle intelligenze artificiali e della loro evoluzione, il volume segnala, alla luce di una riflessione filosofica ed etica, i pericoli di un’espansione tecnologica non (o non del tutto) sensibile alle esigenze di rispetto e di tutela del diritto della persona.
Alessandro Bolognini – Tecnointrusività tra ricerca, etica e diritto – Giuffrè Francis Lefbvre Editore, 2020 – ISBN 9788828817697