Autore: Miguel Ángel Barrios – 15/04/2021
L’8 aprile 2021, il National Intelligence Council (NIC) (https://www.dni.gov/index.php/newsroom/press-releases/press-releases-2021/item/2202-national-intelligence- council- release-global-trends-report) ha pubblicato la settima edizione del suo rapporto quadriennale sulle tendenze globali.
Global Trends 2040: A More Contested World è una valutazione non classificata delle forze e delle dinamiche che secondo il NIC probabilmente daranno forma al sistema della sicurezza nazionale nei prossimi 20 anni.
Gobal Trends 2040 identifica 4 forze strutturali che daranno forma al futuro (demografia, ambiente, economia e tecnologia) e fornisce una valutazione di come queste forze influenzano le decisioni e i risultati.
Nel corso della sua nalisi, il NIC ha consultato un’ampia varietà di esperti nazionali e internazionali. Il rapporto finale rappresenta le opinioni del NIC.
In quanto componenente della cosiddetta United States Intelligence Community, il National Intelligence Council (NIC) è il centro del pensiero strategico incaricato di guidare lo sviluppo di valutazioni e previsioni sugli affari internazionali per il presidente e per gli alti funzionari. Ovviamente, la maggior parte del suo lavoro è classificato ma produce anche report pubblici, come la serie Global Trends.
Le quattro sfide che daranno forma al futuro secondo il NIC Intelligence Report per il governo degli Stati Uniti e che costituiscono le maggiori sfide globali aggravate dal COVID 19 sono: le malattie, il divario tra ricchi e poveri, i cambiamenti climatici ei conflitti tra i paesi.
Il rapporto descrive cinque potenziali scenari per il 2040 basati su diverse combinazioni di forze strutturali, dinamiche, emergenti e incertezze chiave.
È probabile che la rivalità tra la Cina e una coalizione di paesi occidentali guidata dagli Stati Uniti si intensificherà, alimentata dai cambiamenti nella forza militare, nella demografia, nella tecnologia e dall’irrigidimento delle divisioni sui modelli di governance.
È probabile, inoltre, che sfide come il cambiamento climatico, le malattie, le crisi finanziarie e le perturbazioni tecnologiche si manifestino più frequentemente, producendo tensioni tra Stati e società, nonché interruzioni che potrebbero essere catastrofiche.
Il rapporto aggiunge che la pandemia dovuta al coronavirus – che ha ucciso più di 3 milioni di persone – ha segnato la più grande perturbazione globale dalla Seconda guerra mondiale ad oggi.
Il COVID-19 ha evidenziato e ampliato le disparità nell’assistenza sanitaria, accresciuto l’aumento dei debiti nazionali, rafforzato le tendenze nazionaliste e implementato la polarizzazione politica, una maggiore disuguaglianza, alimentato la sfiducia nel governo ed evidenziato le mancanze della cooperazione internazionale.
Il rapporto ha delineato 5 scenari di come sarebbe il mondo nel 2040. In quello più ottimistico, si ipotizza una rinascita delle democrazie mentre nello scenario più pessimistico, caratterizzato dalla tragedia e dalla mobilitazione, si tiene conto di come la pandemia dovuta al COVID 19 e il riscaldamento globale potrebbero devastare l’approvvigionamento alimentare con la conseguenza di innescare rivolte in cui muoiono migliaia di persone a causa di voci sui social media, ecc. (https://es.scribd.com/document/502117877/DNI-GlobalTrends-2040-Compressed#from_embed).
Vogliamo sottolineare la pubblicazione di questo rapporto perché il National Intelligence Council (NIC) già nel 2008 descrisse, in modo sorprendente, uno scenario molto simile a quello attuale, con milioni di persone confinate nelle loro case a guardare un virus che porta via migliaia di vite senza un vaccino per rallentarlo.
Il National Intelligence Council (NIC) in un documento intitolato “Global Trends 2025: A Transformed World” (https://www.atlanticcouncil.org/wp-content/uploads/2008/11/Global-Trends-2025.pdf) aveva anticipato il coronavirus. Il documento dedica a questo tema solo pochi paragrafi (vedi pagina 75) delle cento pagine che contiene, ma il futuro che vi viene descritto risulta inquietante, soprattutto l’ultima sezione in cui si parla dell’epidemia (un terzo della popolazione mondiale si ammalerebbe e centinaia di milioni potrebbero morire). (https://www.atlanticcouncil.org/wp-content/uploads/2008/11/Global-Trends-2025.pdf ).
Nel Rapporto del 2008, in cui sono state menzionate le pandemie, sorprendentemente, è stata affermata la comparsa di una nuova malattia respiratoria altamente contagiosa per la quale non esiste un trattamento adeguato, che potrebbe innescare una pandemia globale. Questo scenario, previsto per una data intorno al 2025, immaginava enormi tensioni all’interno e all’esterno dei paesi per controllare il movimento delle persone nella loro ricerca per evitare il contagio e l’accesso alle risorse.
Avrebbe potuto anche essere corretto, perché non lo sappiamo con precisione, nel punto geografico in cui il virus potrebbe presumibilmente originarsi. “If a pandemic disease emerges, it probably will first occur in an area marked by high population density and close association between humans and animals, such as many areas of China and Southeast Asia, where human populations live in close proximity to livestock. Unregulated animal husbandry practices could allow a zoonotic disease such as H5N1 to circulate in livestock populations—increasing the opportunity for mutation into a strain with pandemic potential. To propagate effectively, a disease would have to be transmitted to areas of higher population density.”.
“Waves of new cases would occur every few months. The absence of an effectivevaccine and near universal lack of immunity would render populations vulnerable to infection. In this worstcase, tens to hundreds of millions of Americans within the US Homeland would become ill and deaths would mount into the tens of millions. Outside the US, critical infrastructure degradation and economic loss on a global scale would result as approximately a third of the worldwide population became ill and hundreds of millions died. ”.
(https://www.atlanticcouncil.org/wp-content/uploads/2008/11/Global-Trends-2025.pdf).
Questo rapporto del 2008 ci pone in una situazione sempre più cupa ed enigmatica sull’origine di COVID 19.
Altri articoli di Miguel Ángel Barrios pubblicat nel sito di Vision & Global Trends:
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