Autore: Fabrizio Noli – 11/05/2020
Relazione del dott. Fabrizio Noli al convegno di studi: Flussi dell’informazione e processi decisionali – Sala della Regina – Montecitorio – 28 gennaio 2020
Per una storia dell’opinione pubblica
Il rapporto tra potere decisionale e opinione pubblica è un tema estremamente delicato quanto sfuggente. Teoricamente, è chiaro che, quando si parla di opinione pubblica, pensiamo a quella presente in un sistema democratico, di tipo occidentale. Così, su due piedi, risulta difficile individuare o mettere a fuoco un’opinione pubblica in Corea del Nord, tanto per fare un esempio. Eppure, anche nei peggiori regimi dittatoriali non può non esistere, ed è un fattore chiave. Ad esempio, il nazismo non sarebbe potuto durare 13 anni senza un consenso di ampia portata. In linea di massima, si manifesta solo in momenti particolari, ora a favore del regime, ne abbiamo avuto un esempio nei giorni dei funerali del generale Solemaini in Iran, a sostegno della teocrazia islamica sciita, ora contro, e in questi casi può anche finire per sovvertire completamente l’ordine esistente, penso alla rivolta anti Ceausescu in Romania, ormai sono più di 30 anni fa. Nei paesi democratici, invece, l’opinione pubblica si esprime in modo più variegato, con il voto alle elezioni politiche in primo luogo, ma anche attraverso i media, e comunque, anche quando esprime una voglia di rivolta contro il potere, penso alla Francia dei gilet gialli o alla rabbia contro la riforma delle pensioni di Macron, non arriva mai a certi livelli distruttivi, per così dire. È anche vero che attraverso un istituto come quello referendario, la volontà popolare può seriamente mettere in crisi l’operato dei governi.
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