Autore: Tatjana Rojc – 24 febbraio 2020
Eccellenze, Autorità, Colleghi,
devo premettere come, di fatto, io abbia sempre considerato la Germania come un eletto luogo dell’anima, dove ho tessuto amicizie e affetti grazie a una sorella di mio Padre, Rosi Rojc Kadlec, che ha lavorato come entomologa a Monaco di Baviera sin dal 1938, vivendo della Germania tutto il peggio e tutto il meglio. Ricordo molto bene le lacrime delle sue amiche, originarie da Jena e da Dresda, quando, trent’anni fa, la Germania è tornata a riunirsi. Quindi voglio rivolgere un grato pensiero a queste donne che oggi non sono più, ma che mi hanno fatto comprendere molto sul concetto di dolore e di libertà. Quest’anno stiamo celebrando il trentennale della caduta del muro di Berlino: nel 1989 tutti eravamo convinti che l’Europa sarebbe stata invincibile, perché si costituiva da quel momento non più come mera identità economica, ma come progetto politico preciso, quello, cioè, di un futuro comune. A trent’anni di distanza rimane il sogno, ma ci dobbiamo porre la domanda quanto esso sia ancora perseguibile.
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L’SPS “A trent’anni dalla caduta del Muro”, è il testo della presentazione della senatrice Tatjana Rojc presentata al seminario “A trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino”, tenutosi presso il Senato della Repubblica italiana, Sala Commissione Difesa, il 19 November 2019.