Autore: Peter W. Schulze – 16/12/2019
Andrew Kortunov, direttore generale dell’influente think tank russo, il Russian International Affairs Council (RIAC), e uno dei più brillanti analisti russi di politica estera, ha sostenuto con convinzione che il concetto della multipolarità è un prodotto del 20° secolo e non una recente invenzione (Kortunov, 2018) [1]. Tuttavia, la multipolarità ha vissuto una rinascita alla fine del 20 ° secolo e l’inizio del 21° secolo in Russia, Cina e UE. Non ha mai lasciato la scena nella comunità della sicurezza e della politica estera statunitense o nel Congresso degli Stati Uniti. Oggi esistono diverse versioni della multipolarità. Sorprendentemente, c’è persino un dibattito riguardo a chi, dove e quando abbia creato questo concetto. Nella Russia post-sovietica, il concetto è prima di tutto associato all’ex ministro degli esteri e e poi primo ministro Yevgeny Primakov. La nozione di multipolarità venne concettualizzata a metà degli anni ’90, rimproverando gli errori del “romantico orientamento occidentale” della politica estera russa sotto Andrei Kosyrew.
L’obiettivo principale del concetto di Primakov era quello di formare un’alleanza multipolare tra Russia, Cina e India per bilanciare l’influenza egemonica della politica globale statunitense. Questo concetto non si è mai materializzato: tutti e tre i potenziali attori erano o troppo deboli dal punto di vista economico e politico o, nel caso della Russia, inghiottiti nel gestire le sfide interne della trasformazione dopo la crisi dell’URSS. Tuttavia, l’idea guida rimane un elemento strutturale nella politica estera e di sicurezza russa odierna, che si sta spostando da un partenariato con l’UE verso l’Asia.
[1] Secondo Kortunov, le radici della multipolarità differiscono: esiste la versione occidentale, che collega la multipolarità ai cambiamenti nell’economia internazionale negli anni ’70 con l’ascesa dell’Asia, dell’UE e della predominanza dell’OPEC nelle politiche energetiche e altri sviluppi dannosi che indebolivano la posizione globale americana. Durante i catastrofici anni ’90 in Russia, il concetto era tipicamente associato all’allora ministro degli Esteri Yevgeny Primakov. Pechino rivendica la propria versione di multipolarità che si è evoluta negli anni ’90 e combina elementi multilaterali e bipolari.
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L’articolo “Multipolarità e multilateralismo” qui riprodotto in lingua italiana con il gentile permesso dell’autore, prof. Peter W. Schulze, è stato precedente mente pubblicato in inglese da The Dialogue of Civilizations Research Institute.
Ringraziamenti
Vision & Global Trends – International Institute for Global Analyses ringrazia The Dialogue of Civilizations Research Institute per aver permesso la pubblicazione di questo articolo nella serie AD.
Peter Schulze – Professore, Dipartimento di Scienze politiche, Georg-August-Universität, Göttingen