Autore: Alberto Cossu – 01/03/2025
L’acqua: gestione integrata e sfida geopolitica
L’acqua, elemento fondante della vita e motore dello sviluppo economico, sta rapidamente emergendo come una delle risorse più critiche del XXI secolo. La sua scarsità, aggravata dai cambiamenti climatici, dall’aumento della popolazione, da pratiche di gestione insostenibili, dalla crescita della società digitale che richiede enormi quantità per la gestione dei data center ,trasforma la disponibilità idrica in una questione geopolitica di primaria importanza. La competizione per l’acqua può esacerbare tensioni internazionali, alimentare conflitti e compromettere la stabilità di intere regioni. In questo contesto, una gestione efficiente ed efficace delle risorse idriche diventa un imperativo non solo ambientale ed economico, ma anche politico e strategico.
L’Acqua come arma e come ponte
La geopolitica dell’acqua si manifesta in diverse forme. In primo luogo, l’acqua può essere utilizzata come strumento di pressione politica. Paesi a monte di bacini idrografici condivisi possono minacciare di ridurre o interrompere il flusso d’acqua verso i paesi a valle, esercitando un’influenza significativa sulle loro economie e società. La costruzione di dighe, la deviazione di fiumi e l’inquinamento delle acque transfrontaliere sono esempi di azioni che possono generare tensioni e conflitti.
In secondo luogo, la scarsità idrica può innescare conflitti diretti per l’accesso alle risorse. Comunità rurali, gruppi etnici e persino nazioni intere possono contendersi il controllo di fonti d’acqua sempre più preziose, soprattutto in regioni aride e semiaride. La competizione per l’acqua può esacerbare divisioni preesistenti e alimentare instabilità politica.
Tuttavia, l’acqua può anche rappresentare un’opportunità di cooperazione e di costruzione della pace. La gestione congiunta di bacini idrografici condivisi può favorire il dialogo, la fiducia reciproca e la collaborazione tra paesi confinanti. L’idro-diplomazia, ovvero l’utilizzo dell’acqua come strumento di negoziazione e di mediazione, può contribuire a risolvere dispute territoriali, promuovere lo sviluppo sostenibile e rafforzare la stabilità regionale.
I data center sono diventati una componente fondamentale della nostra società digitale, alimentando servizi cloud, intelligenza artificiale, streaming video e molto altro. Tuttavia, il loro funzionamento richiede un elevato consumo di risorse, in particolare acqua ed energia elettrica, con un impatto ambientale significativo.
I data center sono grandi consumatori di energia elettrica, necessaria per alimentare server, sistemi di raffreddamento e altre apparecchiature. A livello globale, si stima che i data center consumino circa il 2% dell’elettricità totale prodotta, con una previsione di aumento nei prossimi anni. Questo elevato consumo energetico contribuisce all’emissione di gas serra e all’impronta di carbonio complessiva del settore digitale.
Oltre all’energia elettrica, i data center richiedono ingenti quantità di acqua per il raffreddamento delle apparecchiature. I sistemi di raffreddamento evaporativo, ad esempio, utilizzano l’acqua per dissipare il calore prodotto dai server. Il consumo di acqua varia a seconda delle dimensioni del data center, della sua posizione geografica e delle tecnologie di raffreddamento utilizzate. In alcune regioni, la domanda di acqua per i data center può mettere a dura prova le risorse idriche locali.
L’elevato consumo di energia elettrica e acqua da parte dei data center solleva importanti questioni ambientali. L’aumento delle emissioni di gas serra contribuisce al cambiamento climatico, mentre il consumo di acqua può aggravare la scarsità idrica in alcune aree. È quindi fondamentale che il settore dei data center adotti pratiche sostenibili per ridurre il proprio impatto ambientale e che si preoccupi di gestire in modo razionale la risorsa idrica nel rispetto anche degli equilibri geopolitici senza esasperare la corsa verso il controllo delle risorsa acqua che potrebbe innescare conflitti tra differenti paesi. .
Efficienza ed efficacia: Le parole chiave per la gestione sostenibile
Di fronte alla crescente scarsità idrica e alle sue implicazioni geopolitiche, una gestione efficiente ed efficace delle risorse idriche diventa essenziale. L’efficienza si riferisce alla capacità di ottenere il massimo beneficio da ogni unità di acqua utilizzata, riducendo al minimo gli sprechi e le perdite. L’efficacia, invece, si concentra sul raggiungimento degli obiettivi di gestione idrica in modo tempestivo ed economicamente sostenibile, garantendo la disponibilità di acqua per tutti gli usi prioritari.
Le strategie per migliorare l’efficienza e l’efficacia della gestione idrica sono molteplici e interconnesse. Esse includono:
Pianificazione integrata delle risorse idriche: Adottare un approccio olistico che tenga conto di tutti gli usi dell’acqua (agricolo, industriale, domestico, ambientale), delle interconnessioni tra acque superficiali e sotterranee e degli impatti dei cambiamenti climatici.
Regolamentazione efficace dell’uso dell’acqua: Stabilire regole chiare e trasparenti per l’allocazione delle risorse idriche, incentivando l’uso efficiente e penalizzando gli sprechi. Introdurre sistemi di tariffazione che riflettano il valore reale dell’acqua e promuovano la conservazione.
Investimenti in infrastrutture idriche moderne: Riqualificare le reti di distribuzione dell’acqua per ridurre le perdite, costruire invasi e bacini di accumulo per aumentare la resilienza alle siccità, implementare tecnologie di irrigazione efficiente e promuovere il riuso delle acque reflue.
Promozione di pratiche agricole sostenibili: Incentivare l’adozione di tecniche di irrigazione a goccia, la coltivazione di colture a basso consumo idrico e la gestione integrata dei nutrienti per ridurre l’inquinamento delle acque.
Sensibilizzazione e educazione del pubblico: Informare i cittadini sull’importanza della conservazione dell’acqua e promuovere comportamenti responsabili nell’uso quotidiano. Coinvolgere le comunità locali nella gestione delle risorse idriche.
Utilizzo di tecnologie innovative: Sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale, dei sistemi di telerilevamento e dei sensori intelligenti per monitorare lo stato delle risorse idriche, ottimizzare l’allocazione dell’acqua e prevedere eventi estremi come siccità e alluvioni.
L’Italia di fronte alla sfida idrica: luci e ombre
L’Italia, con la sua posizione geografica vulnerabile ai cambiamenti climatici e la sua forte dipendenza dall’agricoltura, è particolarmente esposta al rischio di scarsità idrica. Il paese presenta un quadro complesso, caratterizzato da una forte variabilità regionale nella disponibilità idrica, da infrastrutture obsolete e inefficienti e da una gestione frammentata e poco coordinata. Come sottolineato nel documento la scarsità idrica ha conseguenze gravi per l’economia, la società e l’ambiente, limitando la produzione agricola e industriale, generando conflitti per l’accesso all’acqua e minacciando la biodiversità.
Le criticità del sistema idrico italiano sono evidenti nelle frequenti emergenze siccità che colpiscono diverse regioni, causando danni ingenti all’agricoltura, all’industria e al turismo. Le perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua potabile raggiungono livelli inaccettabili, con una media nazionale superiore al 40%. Gli invasi e i bacini di accumulo sono spesso sottodimensionati e mal gestiti, compromettendo la capacità di far fronte ai periodi di siccità.
Tuttavia, l’Italia vanta anche esperienze positive e competenze di eccellenza nel campo della gestione idrica. Alcune regioni hanno implementato con successo sistemi di tariffazione incentivanti, programmi di riqualificazione delle infrastrutture e progetti di riuso delle acque reflue. Diverse aziende italiane sono leader mondiali nello sviluppo di tecnologie innovative per l’irrigazione efficiente, la depurazione delle acque e il monitoraggio delle risorse idriche.
La regione Toscana ha sviluppato un sistema di monitoraggio integrato delle risorse idriche, basato sull’utilizzo di sensori remoti, modelli idrologici e dati satellitari. Questo sistema consente di prevedere con precisione l’evoluzione delle risorse idriche, di ottimizzare l’allocazione dell’acqua e di prevenire situazioni di crisi.
La regione Puglia ha realizzato importanti investimenti nella riqualificazione delle reti di distribuzione dell’acqua, riducendo significativamente le perdite e migliorando l’efficienza del sistema idrico. La regione ha anche promosso l’utilizzo di acque reflue depurate per l’irrigazione agricola, riducendo la pressione sulle risorse idriche convenzionali.
La regione Emilia-Romagna ha sviluppato un sistema di gestione integrata delle acque del fiume Po, che coinvolge tutti gli attori del territorio (regioni, province, comuni, consorzi di bonifica, associazioni ambientaliste). Questo sistema consente di coordinare le politiche di gestione idrica, di prevenire conflitti per l’uso dell’acqua e di promuovere lo sviluppo sostenibile del bacino del Po.
Le multiutility, come Acea e Abbanoa (gestione integrata in prospettiva multiutility)), svolgono un ruolo fondamentale nella gestione del servizio idrico integrato in Italia. Queste aziende, spesso a partecipazione pubblica, sono responsabili della captazione, potabilizzazione, distribuzione e depurazione delle acque, nonché della gestione delle reti fognarie. La loro efficienza ed efficacia sono cruciali per garantire la disponibilità di acqua di qualità a tutti i cittadini e per minimizzare gli sprechi e le perdite.
Acea è una delle principali multiutility italiane, attiva nel settore idrico, energetico e ambientale. Nel settore idrico, Acea gestisce il servizio idrico integrato in diverse regioni del Lazio, Toscana, Umbria e Campania, servendo milioni di utenti. L’azienda ha investito significativamente nella riqualificazione delle reti idriche, nell’implementazione di tecnologie di monitoraggio e controllo e nella promozione dell’uso efficiente dell’acqua. Acea è inoltre impegnata nello sviluppo di progetti di riuso delle acque reflue e nella produzione di energia rinnovabile dagli impianti di depurazione.
Abbanoa è la società che gestisce il servizio idrico integrato in Sardegna. L’azienda si trova ad operare in un contesto particolarmente difficile, caratterizzato da una forte scarsità idrica, da infrastrutture obsolete e da una elevata frammentazione territoriale. Abbanoa ha avviato un ambizioso programma di investimenti per la riqualificazione delle reti idriche, la costruzione di nuovi invasi e la promozione dell’uso efficiente dell’acqua. L’azienda sta inoltre sperimentando tecnologie innovative per la ricerca e la riparazione delle perdite idriche e per la gestione intelligente delle reti.
Le multiutility come Acea e Abbanoa si trovano ad affrontare sfide importanti, tra cui la necessità di adeguare le infrastrutture ai cambiamenti climatici, di ridurre le perdite idriche, di garantire la qualità dell’acqua e di contenere i costi del servizio. Per superare queste sfide, è necessario un forte impegno da parte delle aziende, degli enti locali e del governo nazionale, nonché una maggiore attenzione all’innovazione tecnologica e alla partecipazione dei cittadini.
Prospettive e sfide per il futuro
Per affrontare efficacemente la sfida idrica, l’Italia deve adottare un approccio più strategico e integrato, basato su una visione di lungo termine e su una forte cooperazione tra tutti gli attori coinvolti. È necessario definire una strategia nazionale per la gestione sostenibile delle risorse idriche. Questa strategia deve stabilire obiettivi chiari e misurabili per la riduzione degli sprechi, l’aumento dell’efficienza, la protezione della qualità delle acque e la resilienza ai cambiamenti climatici.
Rafforzare la governance del settore idrico. È necessario semplificare e razionalizzare l’assetto istituzionale, superando la frammentazione delle competenze e garantendo una maggiore coordinazione tra i diversi livelli di governo (nazionale, regionale, locale).
Aumentare gli investimenti nel settore idrico. È necessario destinare risorse adeguate alla riqualificazione delle infrastrutture, alla promozione di tecnologie innovative e alla ricerca scientifica nel campo della gestione idrica.
Promuovere la cooperazione internazionale: L’Italia deve rafforzare il suo ruolo nel dialogo internazionale sulla gestione delle risorse idriche, condividendo le sue esperienze e competenze con altri paesi e promuovendo la cooperazione transfrontaliera nella gestione dei bacini idrografici condivisi.
In conclusione, l’acqua è una risorsa strategica che richiede una gestione efficiente ed efficace per garantire la sicurezza idrica, la stabilità economica e la pace sociale. L’Italia, con la sua vulnerabilità ai cambiamenti climatici e le sue criticità nella gestione idrica, deve affrontare questa sfida con determinazione e lungimiranza, adottando un approccio integrato e basato su una forte cooperazione tra tutti gli attori coinvolti in un contesto di forte accelerazione digitale in cui l’intelligenza artificiale e i data center richiederanno sempre di più elevati consumi idrici. Le multiutility e società per la gestione integrata come Acea , Abbanoa, Acquedotti Pugliesi hanno un ruolo chiave da svolgere in questo processo, investendo nell’innovazione, migliorando l’efficienza delle reti e promuovendo la consapevolezza dei cittadini sull’importanza della conservazione dell’acqua. Solo così sarà possibile trasformare la scarsità idrica da minaccia a opportunità di sviluppo sostenibile e di rafforzamento del ruolo geopolitico del paese.